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cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com

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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori
capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone

capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone
capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone

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Lezione 5, 2° esercitazione - 2° parte esito piattaforma 1

La Berlin Chair

La Berlin Chair è stata progettata nel 1923 da Rietveld appositamente per la Sala Esposizione Olandese a Berlino, da cui ne deriva il nome. Egli esprime il suo stile nella modulazione geometrica dello spazio ottenuta per mezzo della scansione dei piani, sui quali agisce il peso diverso dei colori fondamentali. E' questo ciò che egli sintetizza con la progettazione di questa seduta.
Seguendo i disegni lasciati dalla prof. Arch. C. Polidori ( vedi sito specifico Lezioni di design"-Twice Design Lessons: cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS: appunti Lezione 5, 2° esercitazioneho ricavato tutte le misure che mi sembravano sufficienti per poter realizzare il mio modellino.
Mi accorgo che nel disegno sono disposte delle tacche poste rispettivamente ad una distanza di 1,5 cm. Noto anche che ogni tacca corrisponde ad un intervallo di 10 cmMi viene spontaneo impostare una proporzione che utilizzerò per il calcolo delle mie misure:
1,5 : 10 = misura nel disegno in cm : ( x )misura reale della seduta in cm 
E dunque avrò:   x =  10 x misura nel disegno  / 1,5
1,5 : 10 = 15,9 : x                  x = 10 x 15,9 /1,5 = 106 cm ( h reale della seduta )
1,5 :10 = 9,9 : x                     x = 10 x 9,9 / 1,5 = 66 cm ( largh. reale della seduta )

Applico tale proporzione per il calcolo di tutte le misure.
In seguito, proporziono ciascuna misura in maniera tale che l’altezza complessiva della mia Berlin Chair sia di 40 cm e proseguo cosi:
106 cm ( h reale della seduta ):40 cm =2,65
Dunque per realizzare il mio modellino in scala è necessario che ciascuna misura sia divisa per 2,65.Ho adesso tutte le misure per poter realizzare il modellino.
Passo successivamente alla scelta del materiale. Decido di realizzarla con pannelli di legno in maniera tale che sia più resistente.
In base alle misure ottenute, scelgo di acquistare pannelli di due diversi spessori: uno di 0,8 cm e l’altro di 1,2 cm.
Riporto tutte le misure sui pannelli .
In seguito, grazie alla conoscenza di un mio amico falegname, mi sono fatta tagliare i pannelli con una squadratrice professionale.
Ed ecco cosa ho ricavato dai miei pannelli. 
Con della carta abrasiva sistemo gli angoli e le facce dei pezzi tagliati. 
Ho verniciato ciascun pezzo utilizzando gli appositi smalti  dei rispettivi colori: nero, bianco  e grigio. 

ho fatto poi asciugare il tutto
Concludo  fissando le diverse parti della seduta con una pistola sparachiodi.
Ed ecco il risultato finale!


BERLIN CHAIR – 1923

BERLIN CHAIR – 1923
Intorno al 1923 Rietveld ha introdotto nei suoi progetti di mobili due nuovi elementi formali: asimmetria e le costruzioni con pannelli piani. Si arriva a questi due elementi formali attraverso un esercizio fatto precedentemente, cioè come creare una struttura aperta spaziale da tali elementi. La “Berlin Chair” prende il suo nome perché è stata appositamente progettata per la sala esposizione diRietveld e Huszar in mostra a Berlino nel 1923. Questa sedia, più tardi, è stata spesso indicata comela sedia tavola. La “Berlin Chair” era stata realizzata in legno con colori monocromatici (nero, grigio e bianco).
Per realizzare il modellino, ho scelto un materiale diverso rispetto l'originale, che è fatta in legno verniciato con colori monocromatici (bianco e nero). Ho utilizzato il poliplat, che è un materiale leggero e di facile assemblaggio, e poi l'ho rivestito con la stoffa. 
Per decidere quanti metri di stoffa mi potevano servire per il rivestimento del poliplat, ho disegnato i pezzi della sedia con le rispettive misure:
Successivamente ho iniziato a realizzare la“Berlin Chair”:

Riproduzione in scala della Chaise Longue à réglage continu (LC4) di Le Corbusier

"Provavo come un forsennato finendo sempre mezzo morto perchè tutta l'energia che avevo nel corpo la consumavo a fare arrivare qualcosa di ignoto sulla carta o sul legno.
Così mi aveva insegnato il mio eccezionale amico Spazzapan: «Quello che c'è di ignoto nella vita uno ce l'ha nascosto dentro chissà dove. Per trovarlo, per farlo apparire, bisogna raccogliere tutta l'energia a disposizione e lasciarla andare improvvisamente in una paurosa esplosione». Quello che resta quando il fuoco se n'è andato, quello è l'ignoto che ti resta nelle mani.
L'ignoto è apparso sulla carta, l'ignoto è apparso sul legno, l'ignoto è apparso e tu sei sparito, esausto".
ETTORE SOTTSASS, Scritto di notte , ediz. Adelphi, Milano, ottobre 2010, 2 °ediz., pag.145-146.

Queste parole di Sottsas rispecchiano, più o meno, il percorso che mi ha portato alla realizzazione della mia riproduzione della Chaise Longue di Le Corbusier. L'ignoto, nel mio caso, è stato il come e con che cosa realizzarla, visto che "Con il ferro.." o con altri metalli "..non avevo alcuna dimestichezza". Per trovare l'ignoto ho povato a raccogliere tutta l'energia a disposizione, finchè, provando come una forsennata su carta, cartoncini, stoffa, ecc.. l'ingnoto è apparso nella materia del mio modellino.

La Chaise longue à réglage continu è stata progettata da Le Corbusier con Pierre Jenneret e Charlotte Perriand, prodotta dalla Thonet nel 1928 e successivamente riscoperta dalle redizioni Cassina nel 1965. Questa sedia è la rappresentazione ideale dell'ossessione di Le Corbusier per il rispetto della morfologia e del benessere del corpo umano. essa infatti richama la figura umana sdraiata ed è concepita per essere una vera e propria "macchina da riposo".
È costituita da una culla superiore in acciaio tubolare, appoggiata su un cavalletto di acciaio, in modo da poter variare inclinazione.
Le Corbusier, Chaise Longue à réglage continu, produz. Cassina

Processo di realizzazione del modello in scala 1:4.

1. Realizzazione del modello in Autocad: per elaborarlo ho utilizzato il materiale fornito dalla prof. Cecilia Polidori,http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com/p/appunti-lezione-5-2-esercitazione.html  Mi è servito a comprenderne al meglio parti e misure.

2. Realizzazione della culla: ho utilizzato del poliplat da 5mm, dal quale, aiutandomi con i disegni, ho ritagliato le sagome che poi ho unito fino a formare un corpo unico che ho ricoperto con dello scotch di carta per rinforzare e impermeabilizzare. In seguito ho ricoperto la struttura con cartapesta (colla vinilica e carta igienica), cercando di renderla il più possibile a sezione circolare. Per la verniciatura ho utilizzato dello spray acrilico cromato. Infine, come base per il materassino, ho applicato della fettuccia elastica nera di 5mm con delle spillette per cucitrici modificate.
 3. Realizzazione del piedistallo: Ho utilizzato del cartoncino da 1mm e del poliplat da 10mm. Una volta ritagliate, scartavetrate e incollate le parti l'ho verniciato con dello spay acrilico nero.
 4. Realizzazione di materassino e cuscino: il materiale utilizzato è della vilpelle nera cucita in parte a macchina in parte a mano e imbottita con della spugna sintetica.
Una volta messe insieme le parti ecco il risultato finale:

Fonti:
Come sfondo alle foto vi sono schizzi di Le Corbusier presi da:
Insieme alle foto, invece, vi sono i disegni di brevetto della Chaise Longue presi da:
A cura di VANDO PAGLIARDINI, I protagonosti del design, Le Corbusier con Pierre Jenneret e Charlotte Perriand, ediz. Hachette, Milano, 2011, 1°ediz., pg.43.
http://www.cassina.com/portal/page/portal/UI/webpages/cassina/catalogue/product?p=code:CS_004;is_finder_result:1&lang=it