Varie viste del mio Structural Packaging
Un porta rotoli ''tipografico''
Max Bill: tipografia
Nel 1937, quando Max Bill scriveva il testo ''Pubblicità'' in Svizzera, il significato della parola tipografia era diverso da quello attuale, solamente poche persone del mestiere avevano confidenza con caratteri, composizione e stampa. L'Arte Nera come veniva definito un tempo il lavoro manuale del compositore e dello stampatore è diventata di pubblico dominio solamente a partire dalla metà degli anni ottanta dell'ultimo secolo. Con la crescita esponenziale nella diffusione dei pc, utilizzare il ''desktop publishing'' è quasi come avere Gutemberg sullo schermo. Nelle mail e su internet, sempre più persone scrivono con i caratteri tipografici - e si divertono a cambiare forme e dimensioni...A giocarci. Pochi, sanno qualcosa però, delle rigide leggi che regolavano originariamente la composizione del materiale tipografico e dei caratteri in piombo: righe e montaggio del testo, caratteri usurati o meccanicamente danneggiati, margini con sbavature di inchiostro o segni simili a spiedi nelle parti non stampate, non ci sono più. Le impostazioni dei programmi di layout consentono valori in millesimi, affettando una precisione che non è più verificabile ad occhio nudo. Negli anno trenta Max Bill aveva a disposizione solamente pochi caratteri tipografici dalle dimensioni prestabilite. Un testo destinato alla stampa era progettato in punti. La maggior parte degli stampati era realizzata da compositori, non da grafici, tipografi, agenzie pubblicitarie o addirittura da casa, come avviene ai giorni nostri. Come compositore grafico, Max Bill era autodidatta e riteneva che la composizione tipografica fosse come l'architettura e il design, un lavoro di composizione e di progettazione.
''La tipografia è la composizione di uno spazio, che è il risultato di funzione e materia.''
(Max BILL, ''Pubblicità'' - 1937)
Partendo da questi concetti, ho deciso di decorare il mio porta rotoli prendendo spunto dalle realizzazioni tipografiche di Max Bill. In particolare i Bozzetti che Bill realizzò per la scritta del teatro ''Corso'' a Zurigo.
11 bozzetti per la scritta del teatro ''Corso'', Zurigo.
(Inchiostro e tempera su cartone, matita su carta trasparente,
prove di stampa su carta per stampe a colori -
Larghezza da cm 13 a cm 29.)
Dopo aver realizzato il mio portarotoli, infatti, ho utilizzato i caratteri del nome di Bill per sperimentare i vari stili tipografici sopra rappresentati. Ho utilizzato quattro colori base (nero - blu - giallo - rosso), rispettando la sequenza che precedentemente avevo usato per il mio Structural Packaging. Ho cercato inoltre, di ottenere il massimo della chiarezza e semplicità nella forma espressiva (date soprattutto dall'utilizzo del nero su bianco) nel rispetto dei canoni di Max Bill. Non bisogna però, tralasciare il fatto che la superficie vuota, è tanto importante quanto quella su cui ho disegnato:
''Non sono le forme esterne a costruire l'essenziale, ma il rapporto tra caratteri e superfici (...) ciò permette alla tipografia di elevarsi ad opera d'arte.''
(Max BILL, ''Pubblicità'' - 1937)
Le varie fasi di realizzazione.
Lo Structural Packaging di Giusy e l'Arte Concreta di Max Bill
Bibliografia/ Riferimenti:
Buchsteiner/Letze; Max Bill, pittore, scultore, architetto, designer - Edizione ELECTA 2005 (pag 244 - 245)
Immagini:
Buchsteiner/Letze; Max Bill, pittore, scultore, architetto, designer - Edizione ELECTA 2005
http://www.artknowledgenews.com/Max_Bill.html
http://hoolawhoop.blogspot.com/2010/10/max-bill.html
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