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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

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capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone

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mercoledì 14 dicembre 2011

Lo Structural Packaging di Giusy e l'Arte Concreta di Max Bill

Max Bill solo exhibition Kunst Museum

Sturttugatt (2005/06)
''Nel 1959, viene pubblicata una piccola monografia su di me (...), con contributi di Max Bill...''
(Enzo MARI, 25 Modi per piantare un chiodo pag 42, edizione MONDADORI Marzo 2011)


Per rivestire il mio Structural Packaging, mi sono ispirata ad un'esempio di serigrafia di Max Bill del 1967, che avevo già pubblicato nel mio post per la lezione precedente.
Dopo aver disegnato le forme geometriche su cartonicini colorati da 1 mm, le ho mescolate, e quasi come un come un gioco le ho disposte sul mio Structural Packaging facendo in modo che colori uguali non fossero adiacenti e rispettando la sequenza proposta nella serigrafia di Bill (nero - blu - giallo - rosso).
           Max Bill - Serigrafia del 1967

Fasi di realizzazione

Varie viste del mio  Structural Packaging



Un porta rotoli ''tipografico''

Max Bill: tipografia

Nel 1937, quando Max Bill scriveva il testo ''Pubblicità'' in Svizzera, il significato della parola tipografia era diverso da quello attuale, solamente poche persone del mestiere avevano confidenza con caratteri, composizione e stampa. L'Arte Nera come veniva definito un tempo il lavoro manuale del compositore e dello stampatore è diventata di pubblico dominio solamente a partire dalla metà degli anni ottanta dell'ultimo secolo. Con la crescita esponenziale nella diffusione dei pc, utilizzare il ''desktop publishing'' è quasi come avere Gutemberg sullo schermo. Nelle mail e su internet, sempre più persone scrivono con i caratteri tipografici - e si divertono a cambiare forme e dimensioni...A giocarci. Pochi, sanno qualcosa però, delle rigide leggi che regolavano originariamente la composizione del materiale tipografico e dei caratteri in piombo: righe e montaggio del testo, caratteri usurati o meccanicamente danneggiati, margini con sbavature di inchiostro o segni simili a spiedi nelle parti non stampate, non ci sono più. Le impostazioni dei programmi di layout consentono valori in millesimi, affettando una precisione che non è più verificabile ad occhio nudo. Negli anno trenta Max Bill aveva a disposizione solamente pochi caratteri tipografici dalle dimensioni prestabilite. Un testo destinato alla stampa era progettato in punti. La maggior parte degli stampati era realizzata da compositori, non da grafici, tipografi, agenzie pubblicitarie o addirittura da casa, come avviene ai giorni nostri. Come compositore grafico, Max Bill era autodidatta e riteneva che la composizione tipografica fosse come l'architettura e il design, un lavoro di composizione e di progettazione.

''La tipografia è la composizione di uno spazio, che è il risultato di funzione e materia.''
(Max BILL,  ''Pubblicità'' - 1937)


Partendo da questi concetti, ho deciso di decorare il mio porta rotoli prendendo spunto dalle realizzazioni tipografiche di Max Bill. In particolare i Bozzetti che Bill realizzò per la scritta del teatro ''Corso'' a Zurigo. 


11 bozzetti per la scritta del teatro ''Corso'', Zurigo.
(Inchiostro e tempera su cartone, matita su carta trasparente,
prove di stampa su carta per stampe a colori - 
Larghezza da cm 13 a cm 29.)

Dopo aver realizzato il mio portarotoli,  infatti, ho utilizzato i caratteri del nome di Bill per sperimentare i vari stili tipografici sopra rappresentati. Ho utilizzato quattro colori base (nero - blu - giallo - rosso), rispettando la sequenza che precedentemente avevo usato per il mio Structural Packaging. Ho cercato inoltre, di ottenere il massimo della chiarezza e semplicità nella forma espressiva (date soprattutto dall'utilizzo del nero su bianco) nel rispetto dei canoni di Max Bill. Non bisogna però, tralasciare il fatto che la superficie vuota, è tanto importante quanto quella su cui ho disegnato:

''Non sono le forme esterne a costruire l'essenziale, ma il rapporto tra caratteri e superfici (...) ciò permette alla tipografia di elevarsi ad opera d'arte.''
(Max BILL,  ''Pubblicità'' - 1937)

Le varie fasi di realizzazione.

Lo Structural Packaging di Giusy e l'Arte Concreta di Max Bill

                
Bibliografia/ Riferimenti:
Buchsteiner/Letze; Max Bill, pittore, scultore, architetto, designer - Edizione ELECTA 2005 (pag 244 - 245)
Immagini:
Buchsteiner/Letze; Max Bill, pittore, scultore, architetto, designer - Edizione ELECTA 2005 
http://www.artknowledgenews.com/Max_Bill.html
http://hoolawhoop.blogspot.com/2010/10/max-bill.html