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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori
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capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone

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mercoledì 11 aprile 2012

Ponti's Bracialets better than ...

Tra la produzione pontiana troviamo la collezione di piatti in ceramica “Fantasia Italiana”, che realizza nel 1967 per la produzione di Franco Pozzi. È proprio a questa produzione di piatti che si ispirano i disegni per i miei bracciali.
Inizio elaborando alcuni schizzi ispirati ai disegni di Giò Ponti.
Successivamente creo una struttura per il bracciale, e scelgo di realizzarla con il Das. Creo dei piccoli dischi di diversa dimensione, e successivamente li  unisco tra di loro tramite due gancetti metallici. Dopo aver creato il primo bracciale, realizzo diverse alternative dello stesso modello.

Ponti's Bracialets

Gio Ponti al lavoro sugli oggetti da tavola per Ceramica Franco Pozzi, circa 1967. © G. Ponti archives / S. Licitra - Milan.

Tra la produzione pontiana troviamo la collezione di piatti in ceramica “Fantasia Italiana”, che realizza nel 1967 per la produzione di Franco Pozzi.













È proprio a questa produzione di piatti che si ispirano i disegni per i miei bracciali.
Inizio elaborando alcuni schizzi ispirati ai disegni di Giò Ponti.
Successivamente creo una struttura per il bracciale, e scelgo di realizzarla con il Das. Creo dei piccoli dischi di diversa dimensione, e successivamente li  unisco tra di loro tramite due gancetti metallici.








Dopo aver creato il primo bracciale, realizzo diverse alternative dello stesso modello.




Le immagini sono tratte da:





martedì 10 aprile 2012

Organics bracelets


Gli organics bracelets avvolgono su di essi i colori delle strade alberate d’autunno, colori di cui adesso, rimane ancora qualche sporadica traccia. Per la loro realizzazione ho utilizzato come “materie prime” strisce di plastica ricavate dalla pancia di una bottiglia, foglie appassite di faggio e quercia e aghi di pino; per il loro trattamento invece: spray dorato, colla spray, colla vinilica, flatting , forbici e taglierino. Per la struttura base dei bracciali ho utilizzato le strisce di plastica colorate con lo spray dorato e una volta asciugato ho spruzzato della colla su cui fissare le foglie. Ma ancor prima di cospargerlo di colla ho provveduto ad un sistema di chiusura: ho forgiato infatti uno dei due lati corti della striscia a mo’ di linguetta da incastrare all’ interno di un taglietto applicato invece sul lato opposto. Nel bracciale di dimensioni 5,5x20cm ho disposto le foglie facendole aderire bene alla base di plastica e in modo tale da leggere anche le loro venature. Successivamente ho colorato con lo spray dorato anche gli aghi di pino, la cui lunghezza scaturisce dalla larghezza del bracciale. Questi scandiscono sulle foglie un ritmo irregolare contrastante con quello di queste ultime , che seppur variopinto, molto regolare. Infine ho applicato del flatting omogeneamente , in modo tale da attutire l’aspetto grezzo del monile e magari conferirgli un’ aspetto più industriale.
Il secondo bracciale differisce dal primo per le dimensioni: 3,5x 20; e per il differente motivo decorativo che un diverso trattamento delle foglie viene a creare. Dopo averle ridotte a brandelli con delle forbici, infatti, le ho incollate sulla striscia dorata fino a rivestirla tutta. In seguito ho incollato gli aghi di pino dorati e li ho disposti obliquamente quasi a sembrare un nastrino che avvolge a spirale le foglie . Questa volta gli aghi scandiscono un ritmo abbastanza regolare che contrasta con quello caotico delle foglie. Qui infine, per ravvivare i colori del bracciale ho applicato della colla vinilica. Seguendo lo stesso motivo decorativo del secondo bracciale, mi sono divertita a realizzare anche gli orecchini.

lunedì 9 aprile 2012

MY MEMPHIS BRACELET


Per realizzare il lavoro per la seconda esercitazione (http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.it/p/appunti-lezione-5-2-esercitazione.html) ho preso come riferimento i patterns creati da Ettore Sottsass e dal Gruppo Memphis, il quale è nato l'11 Dicembre 1981. I loro lavori rappresentavano una reazione al design a loro contemporaneo, il quale si presentava privo di personalità ed individualismo.

Il mio bracciale è una costruzione geometrica basata sulla composizione spaziale di triangoli scaleni in modo tale da avere un oggetto che muti rispetto alla prospettiva da cui viene osservato. Ho scelto per la pelle, come già precedentemente accennato, i patterns Memphis, accostati tra loro in modo da creare questa continua diversità anche per l'aspetto visuale.

Costruzione geometrica:
Il primo passo è stato di definizione della costruzione geometrica dell’oggetto ed il disegno con la determinazione delle misure.
Il bracciale è composto da tre parti, due esterne ed una interna; quest’ultima rappresenta l’anima dell’oggetto, in quanto su di essa è costruito tutto il bracciale.

Per questa motivazione, la parte centrale è di cartoncino, materiale più resistente rispetto alla carta patinata scelta per il resto del lavoro.

Elaborazione grafica: Costruzione: My Memphis Bracelet