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cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com

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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori
capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone

capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone
capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone

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domenica 11 dicembre 2011

Il sogno chiuso in un PACCHETTO...


Applicando gli schemi ed i tracciati packaging che la prof. ci ha fornito nell'Esercitazione n° 1 ( vedi sito web specifico delle "Lezioni di design" - Twice Design Lessonscecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS: appunti Lezione 4, 1° esercitazione) ho realizzato due porta rotoli e ho provato a commentare le foto nella maniera di Ettore Sottsass, in Foto dal finestrino, ediz. Adelphi, Milano, Dicembre 2009.



Tutti hanno uno, due, tre, infiniti sogni nel cassetto. Io invece ho un sogno speciale. E' un progetto. E' un sogno-progetto pieno di energia.  Energia "pulita"che viene sprigionata dalla potenza del mare. Il mio sogno è così bello. E' fatto di muri di cemento, tagliati da superfici trasparenti che catturano la luce del sole.

Il mio sogno è altissimo, leggero. 
Ci sono dei ferri che volano in alto, che si intrecciano per scalare il cielo.

Il mio sogno è speciale perché mi travolge, mi ossessiona, suggestiona la mia mente e il mio stato d'animo ed io possiedo degli strumenti che mi permettono di trasformarlo, migliorarlo continuamente.
Il mio sogno è un qualcosa di più e per questo anch'esso si trova al sicuro. 
Adopero dei segni, dei tagli, delle pieghe e degli incastri, creando due contenitori di differenti dimensioni per custodirlo.
Così facendo, io il mio sogno lo posso posare e portare sempre con me.



Ho voluto far si che i pacchetti trasmettessero le stesse emozioni del mio sogno e che possano quindi richiamare il progetto della centrale elettrica che andrò a riporre all'interno di essi. Ho usato cartoncini dai colori di ghiaccio, che ricordino le gelide correnti marine. 
In particolare, scegliendo tra le opzioni della prima esercitazione ho riprodotto il disegno del bambino della collana "Carte da Disegno, Sogni e altre cose", ideata da Enzo Mari per Danese negli anni 70, oggi edita da Corraini.
Sulla testa del bambino ho aggiunto 
le onde del mare, che simbolicamente rappresentano  la loro energia e le architetture di ferro.