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cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com

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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori
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capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone

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capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone

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martedì 10 gennaio 2012

BURLESQUE BRACIALETS

"L' anima del design sta nella qualità della forma e nella sua ricerca sistematica"
E.Mari, 25 modi di piantare un chiodo, Mondadori, Milano, I edizione marzo 2011, pag.57
"Tutto è già stato fatto un milione di volte, non occorre inventare nulla"
E.Mari, 25 modi di piantare un chiodo, Mondadori, Milano, I edizione marzo 2011, pag.75
Riflettendo su queste affermazioni del maestro Enzo Mari contenute nel suo ultimo libro "25 modi di piantare un chiodo" comincio la mia seconda esercitazione del corso di design tenuto dalla Prof.ssa Cecilia Polidori presso la facoltà di Architettura di Reggio Calabria

(
http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com/appunti Lezione 5, 2° esercitazione).

La mia ricerca parte dunque dall'idea di reinterpretare secondo le mie capacità e intuizioni un oggetto di design stranoto e diffuso, proposto in milioni di modelli diversi in tutto il mondo, il bracciale, l'accessorio di moda più amato ,e soprattutto, facile da realizzare.
Sono bastati infatti pochi semplici materiali d'uso domestico per realizzarne diverse varianti attraverso un metodo pratico ed economico.
Per realizzare questi braccialetti ispirati al celebre film "Burlesque" di Steve Antin ho utilizzato una bottiglia di plastica , che ho ritagliato per ottenere una sagoma circolare chiusa, ossia la struttura fondamentale del bracciale.
Successivamente ho rivestito l'anello di plastica con un foglio di cartone sottile sul quale ho poi incollato del nastro di velluto colorato.
Infine ho cucito a mano sul nastro di velluto una piuma colorata e una pallina di feltroprocurati in merceria.
E questo è il risultato


Per realizzare questi altri braccialetti adatti ad un evento speciale come un galà, ho utilizzato
della carta stagnola da cucinaun foglio di cartone e del fil di ferro da muratore per costruire la struttura del bracciale, che ho successivamente rivestito con del nastro fissato alla struttura tramite graffette metalliche.
Il modello è realizzato in due varianti
diverse.

Continuando la mia ricerca della forma mi sono imbattuta quasi per caso in questa creazione che è venuta fuori non da un idea precisa ma da alcuni semplici gesti del fare.
Ritagliando una bottiglia di plastica come avevo fatto precedentemente in uno specifico punto della mia bottiglia ho ottenuto una sagoma circolare quasi perfetta che da sola aveva già sembianze di bracciale. Dopo aver ammorbidito gli angoli con una fiamma, ho poi pensato di rivestirla con del nastro che avevo a portata di mano, di un color viola intenso, fissato alla struttura tramite graffette metalliche che ho opportunamente nascosto alla vista.
Il risultato è stato un bracciale molto semplice ma di grande impatto visivo e per questo ho deciso di mostrarlo.
Un altra elaborazione nella mia ricerca è scaturita inoltre dall'osservazione di una serie di oggetti "tecnici" che avevo in casa e che suggerivano un alto potenziale di trasformazione: viti, bulloni, dadi, fil di rame e di ferro, cordoncino colorato...

Ho modellato il fil di ferro fino ad ottenere un sforma sinusoidale continua in parte rivestita con del fil di rame e in parte arricchita con delle palline di feltro che hanno dunque svolto la funzione tipica delle "perline".
Il risultato é questo , un bracciale in ferro, rame e feltro con chiusura ad incastro.
Ho unito con un nodo da marinaio tre cordoncini colorati; in ciascun cordoncino ho poi inserito dei bulloni di acciaio di diversa dimensione che come dei ciondoli si muovono liberamente all'interno dei cordoncini. Infine ho legato i cordoncini all'altra estremità con del filo, cucendo su di essi una pallina di feltro che serve da gancio per il nodo e consente al bracciale di chiudersi.
INFINE, dopo una serie di sperimentazioni, sono arrivata alla definizione di una forma semplicissima , un modello elementare, estremamente facile da realizzare e per questo anche facilmente commerciabile, ma carico di un forte potenziale comunicativo.
L'ho chiamato "Message in the bracialet" poiché è proprio questa l'essenza del bracciale: lanciare, esprimere, comunicare un messaggio, che può essere un ideale così come un semplice desiderio o stato d'animo...visibile e comprensibile da tutti , proprio come accade sui Social Network.

L'occorrente per realizzarlo è banalissimo: nastro colorato, tubicino di plastica trasparente(come quello utilizzato per i radiatori delle auto reperibile in un qualsiasi rivenditore di pezzi di ricambio per auto)e un foglio di carta e una penna (o a scelta dei ritagli di giornale o frasi scritte al pc).
Si taglia il tubicino della dimensione necessaria a contenere le parole che si vogliono esprimere (se il concetto è piuttosto lungo si realizzeranno più bracciali).
All'interno di questo involucro di plastica si inserirà la frase scelta da comunicare aiutandosi con un ago da cucito; con lo stesso ago poi si inserirà all'interno del tubicino anche il nastro e voilà il bracciale è fatto: basta annodarlo al polso e il "gioco è fatto"!
Il mio messaggio é proprio l'insegnamento di Enzo Mari
"L'ANIMA DEL DESIGN STA NELLA QUALITA' DELLA FORMA"